ASN - Amici Scala N
Giovedì 28 Marzo 2024 - Associazione Nazionale Amici Scala N      
Norme per plastici modulari ASN

ASN-FIMF Norme Italiane di Modellismo Ferroviario - Diorami modulari in Scala N ( Scarica il file in pdf ~1.12Mb)
introduzione pannelli rettilinei pannelli curvi interconnessione meccanica schema elettrico generale
interconnessione elettrica pannelli di piena linea pannelli con sezioni di blocco note esplicative


4. INTERCONNESSIONE MECCANICA


4.1. Scopo
4.2. Generalità
4.3. Grandezze fisiche
4.4. Quote di interconnessione
4.5. Unione delle testate
4.6. Unione dei binari
4.7. Unione della catenaria


1. Scopo
Questa norma riguarda tutti i pannelli; essa mette in evidenza sulla testata e sulla pianta dei pannelli le grandezze che ne assicurano l'interconnessione meccanica e ne fissa le rispettive quote.
(a inizio norma)

2. Generalità
L'interconnessione meccanica fra due pannelli contigui si ottiene semplicemente unendo rigidamente fra di loro la testata sinistra di un pannello con la destra di quello vicino.
Le rotaie di ciascun binario dovranno risultare perfettamente allineate tra i due moduli.
(a inizio norma)

3. Grandezze fisiche

Fig. 4.1 - Quote della testata e disposizione dei binari (fai click per ingrandire)

(a inizio norma)



Fig. 4.2 - Dettaglio sede binario

La testata sinistra è rappresentata in fig. 1, quella destra è speculare; il dettaglio della sede ferroviaria è ingrandito in fig. 2.
Per tracciare correttamente la posizione dei fori delle due testate rispetto ai binari è disponibile una dima di costruzione monouso dotata di binari terminali.

Si noti che tra piano di base e binari va interposto uno spessore di circa 2 mm di un qualunque materiale (cartoncino, sughero, gomma, ...) che serve a dare spessore alla massicciata e può avere un effetto fonoassorbente.

L'unione dei binari e della catenaria è spiegato nella fig. 3.

Le grandezze interessate sono:
O = diametro dei fori di fissaggio;
H = altezza della testata del modulo;
H1 = distanza verticale fra i centri dei fori di fissaggio;
H2 = distanza fra il centro dei fori di fissaggio inferiori e il bordo inferiore della testata;
H3 = distanza fra il piano del ferro e il centro dei fori di fissaggio superiore;
H4 = spessore del piano di posa dei binari;
H5 = distanza fra il piano del ferro e il bordo superiore delle testate;
H6 = distanza fra il centro dei fori di fissaggio superiori e il bordo superiore della testata;
HS = altezza dal suolo del bordo superiore delle testate;
A = altezza del fungo della rotaia;
P1 = distanza orizzontale fra il centro del foro di fissaggio superiore e quello dei fori di fissaggio inferiori;
P2 = distanza orizzontale fra il centro dei fori di fissaggio inferiori e il più vicino bordo verticale della testata di profondità standard (larga P);
D1 = distanza orizzontale fra il centro del foro di fissaggio superiore e l'asse del binario esterno, lato osservatore, della linea a doppio binario;
D2 = distanza orizzontale fra il centro del foro di fissaggio superiore e l'asse del binario interno, lato osservatore, della linea a doppio binario;
D3 = distanza orizzontale fra il centro del foro di fissaggio superiore e l'asse del binario della linea facoltativa a semplice binario;
LB = lunghezza dello spezzone di rotaia di congiunzione;
SB = lunghezza della zona laterale del pannello, in cui sono presenti le traversine, ma non le rotaie;
HC = lunghezza della zona laterale del pannello, in cui sono presenti le traversine, ma non le rotaie;
LC = lunghezza dello spezzone di catenaria di congiunzione;
SC = zona laterale del pannello priva di catenaria.
(a inizio norma)



Fig. 4.3 - Unione dei binari e della catenaria (fai click per ingrandire)

(a inizio norma)


4. Quote di interconnessione
Per le grandezze primarie definite al paragrafo 3, le quote ammesse sono:

O: 7 mm P1: 50 mm
H1: 30 mm P2: 50 mm
H2: 30 mm D1: 115 mm
H3: 30 mm D2: 85 mm
H4: 6 mm (consigliata) + 2 mm D3: 115 mm
H6: 20 mm HC: 37 mm
HS: 993.5 mm LC: 200 mm

Dai valori precedenti si ricavano per calcolo:
H = H1 + H2 + H6 = 80 mm 
H5 = H3 - H6 = 10 mm 
SC = LC/2 = 100 mm.

(a inizio norma)

5. Unione delle testate
I due pannelli vengono correttamente allineati fra di loro mediante i fori di fissaggio presenti sulle testate e bloccati mediante tre bulloni a dadi da 6 mm di diametro, stretti fra due rondelle (cfr. fig. 3). Il gioco esistente fra il diametro del foro e quello del bullone consente di compensare eventuali piccole imprecisioni costruttive. Il corretto allineamento delle rotaie può essere verificato mediante la dima di riscontro.

La messa in piano dei pannelli è ottenuta grazie ai piedini regolabili di cui sono dotati. E' sufficiente utilizzare solo due delle quattro gambe di ciascun pannello.
(a inizio norma)

6. Unione dei binari
La massicciata e i binari giungono fino al filo del bordo del pannello. Se la costruzione dei pannelli è stata fatta esattamente "a norma", o se è stata usata l'apposita dima di costruzione, deve essere sempre possibile allineare esattamente le quattro rotaie di entrambe le testate da unire, avendo le superfici di rotolamento esattamente complanari. A questo risultato contribuisce il gioco esistente tra fori e bulloni di fissaggio e l'uso della dima di riscontro. L'interruzione tra le rotaie non deve essere di norma superiore a un millimetro.
(a inizio norma)

7. Unione della catenaria
Il palo estremo della catenaria si trova in posizione arretrata rispetto al bordo del pannello (cfr. fig. 3). La poligonazione della catenaria è rivolta verso il lato esterno del modulo per i pali in prossimità della testata sinistra, e verso l'interno per i pali vicini alla testata destra.

Una volta bloccati rigidamente i due pannelli fra di loro e congiunti i binari, si inserisce dal basso lo spezzone di catenaria, ripiegandone le estremità sui supporti dei pali.
(a inizio norma)