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Sabato 20 Aprile 2024 - Associazione Nazionale Amici Scala N      
E in Italia?

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Lima fa la sua comparsa "ennistica" ancora nel 1966, insieme alla Tibidabo (di cui diremo in seguito), ed in poco tempo diviene punto di riferimento mondiale per il mercato dell'1:160.
Ricordiamo le tappe che hanno scandito l'avventura ennistica dell'azienda di Isola Vicentina: iniziata nel 1966, nel 1989 Lima diede vita in joint-venture con l'austriaca Hobbytrain alla Minibahn, nuovo "cappello" che raccolse il materiale rotabile in N dei due partners.
 
  La E444 di I serie in uno dei primi cataloghi Lima
 

Esaurita l'esperienza Minibahn, durò molto poco anche la sigla Minitrain sotto la quale furono commercializzati dal 1991 i rotabili in N della casa vicentina. Lima-Minitrain fu salvata dal fallimento dalla Rivarossi, e alcuni modelli della vecchia produzione Lima compaiono ancora oggi nel nuovo catalogo Arnold. Lima, nel 2001, è divenuta la titolare/capogruppo del pool di aziende inizialmente rilevate dalla Rivarossi (Arnold, Jouef, Lima, Rivarossi).

Ma torniamo alla Storia: via via che gli anni passavano, anche le esigenze dei modellisti (naturalmente) aumentavano, e le aziende dedite al modellismo ferroviario si attrezzarono rapidamente per accoglierle; è così datata 1967 l'introduzione da parte di Arnold delle prime e più realistiche carrozze "lunghe" (165 mm).
Sono, questi, anche gli anni della "scoperta" del Continente Americano: un mercato immenso, e di sprone pure per il fermodellismo, visto che in poco tempo sorsero aziende quali Roco (Austria), Mehanotechnica (Yugoslavia) e Röwa (Germania), attrezzate per... colonizzare il nuovo mondo (Roco, fondata nel 1960, e protagonista fin dal 1966 con la produzione di decine di migliaia di vagoni, lanciò una linea di binari impostasi nel tempo, unitamente al sistema Peco, quale uno degli "standard" per l'armamento in enne).

Sono anche gli anni della "scesa in campo" della nostra Rivarossi, che già importava in Italia Minitrix, e i cui primi articoli in N a catalogo (come Atlas-Rivarossi) possono essere fatti risalire al 1968: fin dai primi mesi di quell'anno cominciano ad apparire sulle riviste del settore avvisi pubblicitari relativi alla nuova produzione, ed è da rimarcare come anche Rivarossi, oltre che presentare "da subito" una macchina italiana quale il D 341, sempre "da subito" si butti sui mercati americano e tedesco, anche all'epoca i principali.
Rivarossi, oggi parte del Gruppo Lima, uno dei massimi gruppi al mondo del settore, rileverà "mamma" Arnold nel 1995, evitando alla marca tedesca il fallimento.
Ma restiamo al 1968; è questo l'anno in cui Fleischmann si "lancia" nella 1:160 con la linea "Piccolo", presentando un piccolo treno cantiere quale timido assaggio del mercato; il vero esordio può datarsi al 1969 con una dettagliatissima (per l'epoca) BR 50, e con i famosi "binari con la massicciata". Il 1969 è anche l'anno in cui la Röwa (poi rilevata da Trix) intraprende la "strada" della enne.

E ci troviamo, con i primi anni '70, già fuori dai tempi dei "pionieri".
Se il costume, in questi anni, evidenzia i propri cambiamenti maggiori "all'esterno" (minigonne, zeppe, pantaloni a zampa di elefante, punk, ecc...), da qui in avanti nella 1:160 i mutamenti più significativi si potranno invece ritrovare "all'interno" dei modelli.
Vediamo: nel 1985 Trix porta l'elettronica sui plastici con il proprio sistema Selectrix, a cui farà seguito (1988) il Sistema Digital prodotto da Arnold in collaborazione con la Märklin.
Un anno dopo è Fleischmann ad introdurre il suo FMZ: tutti questi sistemi consentono un più accurato e realistico controllo del traffico ferroviario tramite decoder inseriti nelle locomotive (un codice particolare consente di comandare via banco di comando proprio "quella" macchina, e "solo" quella).

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Antonio Rampini
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